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Marcel Proust

Marcel Proust
 Lo stile non è affatto un abbellimento come credono certe persone, non è neppure una questione di tecnica, è – come il colore per i pittori – una qualità della visione, la rivelazione dell’universo particolare che ciascuno di noi vede, e che gli altri non vedono” (Tratto da “Swann spiegato da Proust”, in “Scritti mondani e letterari”).

 Marcel Proust nasce a Parigi il 10 luglio 1871 in una famiglia dell’alta borghesia. A nove anni ebbe il primo attacco di asma, il male che segna sempre più profondamente la sua esistenza. Frequenta a Parigi il liceo Condorcet e la scuola di scienze politiche, segue anche i corsi di Bergson alla Sorbona. Nel 1896, con una prefazione di Anatole France, Proust pubblica Les plaisirs et les jours (I piaceri e i giorni), preziosa raccolta di prose e versi, indicativa del dilettantismo estetizzante diffuso nella cultura letteraria fine-secolo. Vi sono anticipati alcuni spunti dell’opera maggiore; ma più ancora nel romanzo Jean Santeuil (postumo, 1952) che, composto negli anni immediatamente successivi, costituisce il primo episodio della radicale conversione che lo condusse dal culto snobistico di una raffinata mondanità a un impegno sempre più intenso (e alla fine, totale) nel lavoro di scrittore.

Dopo la morte del padre (1903) e soprattutto della madre (1905), Marcel Proust ricerca una solitudine sempre più rigorosa, interrotta da brevi riapparizioni in società, e dagli incontri con pochi amici e letterati. Nel 1905 Proust scrive per “La renaissance latine” un lungo saggio (circa 60 pagine) dal titolo Sur la lecture. In questo periodo Proust sta esaurendo l’interesse verso John Ruskin e nel 1906 userà questo saggio come parte della Prefazione a “Sésame et les lys”‘, seconda e ultima sua traduzione dei romanzi di Ruskin. Sèsame et les Lys è diviso in due parti: Des trèsor des rois (dove Ruskin espone la sua teoria della lettura) e Des jardins des reines, dedicato all’educazione delle fanciulle. Con questo lavoro terminano i sei anni che Proust ha dedicato a Ruskin. Ora Proust sa che deve scegliere tra continuare a leggere gli altri e scrivere, sostituendo con le proprie idee quelle di Ruskin.
Da questo momento comincia a mettere a punto la Recherche. Alla ricerca del tempo perduto (À la recherche du temps perdu) è l’opera più importante di Marcel Proust, scritta tra il 1909 e il 1922, pubblicata in sette volumi tra il 1913 e il 1927. Si colloca tra i massimi capolavori della letteratura universale per vari motivi, ma soprattutto per l’ambizione letteraria e filosofica che l’autore ha riposto in quest’opera (intuire di cosa il tempo è composto per cercare di fuggire il suo corso). In essa è racchiusa tutta l’evoluzione del pensiero dell’artista. Tra i moltissimi temi trattati spicca il ritrovamento del tempo perduto, del ricordo, della rievocazione malinconica del passato perduto. L’opera per la sua struttura compositiva è stata definita L’oeuvre cathédrale.
Il primo volume della Ricerca apparve il 14 novembre 1913. La pubblicazione dei volumi seguenti venne interrotta dallo scoppio della prima guerra mondiale. Il lavoro febbrile di Proust sulla propria opera è ininterrotto e continuo: ad ogni bozza di stampa inviata da parte dell’editore, l’autore aggiunge nuove parti sui margini e su foglietti che incolla alle pagine (i famosi paperoles). Nel periodo della guerra e del primo dopoguerra, quello che doveva essere l’ultimo volume dell’opera si espanse fino ad arrivare a comprenderne tre, che vennero pubblicati solo postumi.
L’opera è suddivisa, per motivi editoriali, in sette volumi:
Dalla parte di Swann o La strada di Swann (Du côté de chez Swann, 1913)
All’ombra delle fanciulle in fiore (À l’ombre des jeunes filles en fleurs, 1919, premio Goncourt)
I Guermantes (Le côté de Guermantes, 1920)
Sodoma e Gomorra (Sodome et Gomorrhe, 1921-1922)
La prigioniera (La prisonnière, 1923)
La fuggitiva o anche Albertine scomparsa (La fugitive ossia Albertine disparue, 1927)
Il tempo ritrovato (Le temps retrouvé, 1927)
In Dalla parte di Swann Proust ha inserito un vero e proprio “romanzo nel romanzo” col titolo Un amore di Swann, spesso pubblicato separatamente.
Gli ultimi anni di Proust furono una lotta tormentosa contro il male, per portare a termine il complesso lavoro della Recherche.
Morì a Parigi nel 1922.